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Erbario di Trento

    

Erbario di Trento

fine XV secolo

Formato mm 292x208; tiratura limitata a 500 esemplari; due volumi (facsimile + commentario) posti in elegante cofanetto in pelle con trance in oro.
ISBN
Edizione in facsimile autentico rigorosamente limitata e numerata

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Il facsimile dell’Erbario di Trento presentato in diretta su Rai3 a Geo & Geo. Vedi il filmato.

Codice di pratico formato (mm 292x208), prodotto in tiratura rigorosamente limitata a 500 esemplari con numeri arabi + 50 romani (fuori commercio). Stampato a 8 colori su carta appositamente fabbricata. Le pagine del facsimile sono rifilate a mano e cucite manualmente, la copertina e il cofanetto sono in fine pelle con trance in oro. Il facsimile è accompagnato da un volume di commentario di 224 pagine a cura dell’arch. Michelangelo Lupo, da decenni studioso del manoscritto.

Il prezioso codice conservato nel Castello del Buonconsiglio composto da artisti di bottega veneta nell’ultimo quarto del XV secolo. Un’opera in cui si sposano felicemente la finalità scientifica e la riuscita artistica, risultando allora per botanici e medici strumento di lavoro, per i malati almeno speranza di guarigione, oggi per noi offerta di conoscenza della vita reale di quel tempo in cui si integravano gli apporti culturali più diversi, greci, latini, arabi e cristiani.

È coinvolgente e suggestivo osservare dall’interno un mondo lontano in parte scomparso (alcune piante non esistono più), in parte mai esistito (vegetali e animali fantastici), in parte tuttora attuale nella medicina alternativa. Ammiriamo le rappresentazioni di note piante disegnate e colorate ad acquarello, le bizzarre formule magiche, cabale, citazioni evangeliche, preghiere, tra piante e animali i cui nomi sono talvolta inventati con etimologie assurde e ingenue.

Il facsimile presenta 66 carte (numerate con numerazione antica a penna in alto a destra del recto di ogni carta e con una numerazione moderna, a matita, in basso a destra).
Le prime 43 carte recano disegnate, due per carta, 86 diverse piante medicinali (a  penna e colorate ad acquerello di impostazione ancora medioevale) con la descrizione delle proprietà e dei luoghi in cui nascono. Le rimanenti 23 carte contengono un ricettario (tratto dal Thesaurus Pauperum di Pietro Ispano) suddiviso in 86 capitoli su duplice colonna.
Delle 84 didascalie scritte nelle pagine dell’Erbario, 21 sono composte in lingua latina, sintatticamente e grammaticalmente grossolana, con chiare influenze dialettali.

Fu rilegato probabilmente tra il 1562 e il 1564 quando fu in possesso del canonico di Lodi don Vincenzo Sabbia. Venne restaurato nel 1975. 

 

Per vedere la preziosa anteprima che la Repubblica ha dedicato al facsimile dell'Erbario di Trento, visita la sezione GALLERY

 
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