Arte in Piemonte vol. VI Il Novecento
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Il Novecento Arte in Piemonte
Estratti
Una panoramica di quanto l’arte del Novecento ha lasciato in Piemonte, illustrata come di consueto da un formidabile apparato iconografico e da un apparato testuale storicamente e criticamente ineccepibile.
Introduzione
Questo volume, di taglio generale storico-critico, si propone di documentare nel modo più approfondito possibile tutti i principali sviluppi dell’arte in Piemonte nel Novecento.
Come curatore della pubblicazione – in stretta collaborazione con gli altri tre autori dei testi, Giorgina Bertolino, Francesca Filippi e Francesca Comisso – ho cercato di affrontare la complessità dell’argomento con un’impostazione chiara, basata su ben definiti criteri di periodizzazione sia per le arti figurative (pittura e scultura) sia per l’architettura.
La ricerca è stata incentrata per ogni periodo innanzitutto sulle tendenze artistiche di maggior rilievo, sui gruppi di artisti e sulle personalità più influenti, tenendo conto delle manifestazioni espositive che più hanno segnato e caratterizzato il dibattito artistico a Torino (in rapporto al contesto nazionale e internazionale) e del ruolo specifico svolto dalle istituzioni come l’Accademia Albertina, la Promotrice delle Belle Arti e i musei. Ma sono state messe in luce anche, con particolare attenzione, le situazioni culturali con incidenza più circoscritta a livello regionale e locale, analizzando l’attività dei pittori, scultori e architetti meno noti, in numerosi casi degni di un’attenzione critica ben maggiore di quella che hanno avuto finora.
Il volume è stato diviso in tre parti. La prima comprende un arco di tempo che va dall’inizio del secolo scorso alla Seconda guerra mondiale. La seconda va dal dopoguerra agli inizi degli anni Sessanta, e la terza arriva fino a oggi.
Il saggio sulle arti figurative fino agli anni Quaranta, che è stato scritto da Giorgina Bertolino, si divide a sua volta in due capitoli. Il primo arriva fino alla prima guerra e si occupa di una generazione di artisti che rappresenta, per molti versi, la continuità fra Ottocento e Novecento, per esempio nella pittura di paesaggio o nella scultura monumentale, senza però dimenticare i nuovi sviluppi in direzione simbolista. In quei decenni l’Accademia Albertina è ancora l’istituzione culturalmente dominante.
Il secondo capitolo, dedicato al ventennio del periodo fascista, ha come protagonisti innanzitutto Casorati (la sua opera, la sua influenza fondamentale nella svolta moderna della cultura artistica torinese, il suo rapporto con Gualino) e poi il Gruppo dei Sei, e il gruppo futurista torinese capeggiato da Fillia.
Per quello che riguarda l’architettura, tutti i testi del volume sono di Francesca Filippi. Nella prima parte si parla, in particolare, dell’Esposizione internazionale delle arti decorative del 1902, dell’architettura eclettica e liberty, delle costruzioni industriali (come il Lingotto), dell’architettura razionalista e futurista; delle opere pubbliche del fascismo e della realizzazione della nuova via Roma.
La seconda parte del volume prende in considerazione circa due decenni, a partire dagli anni dell’immediato dopoguerra.
Nel mio testo si affronta l’acceso dibattito sul rinnovamento delle arti figurative, a partire dal Premio Torino del 1947, che si sviluppa attraverso l’opposizione fra figurazione impegnata e Astrattismo, e sul problema dell’apertura alle ricerca di punta europee, soprattutto postcubiste. E si analizza successivamente l’importante stagione dell’Informale e le altre nuove tendenze fino all’emergere della svolta pop.
Nell’ambito dell’architettura si va dalla fase della ricostruzione al caso Olivetti di Ivrea, dalla proposta del Neoliberty di Gabetti e Isola alle grandi realizzazioni di Italia ’61.
Nell’ultima parte Francesca Comisso si occupa in primo luogo delle ricerche degli anni Sessanta e Settanta, che hanno come protagonisti di livello internazionale gli esponenti dell’Arte Povera, e poi delle successive esperienze artistiche dal ritorno alla pittura e scultura, arrivando fino alla situazione attuale.
L’ultimo capitolo sull’architettura, infine, è dedicato alle costruzioni degli anni Ottanta, come la Casa Aurora di Aldo Rossi, al nuovo piano regolatore e agli interventi per le Olimpiadi del 2006.
Introduzione
prima parte. Dall’inizio del secolo fino alla II guerra mondiale
Arti figurative. Artisti fra Ottocento e Novecento
Giorgina Bertolino
L’Accademia Albertina: i maestri e gli allievi
Continuità del paesaggismo naturalistico
La scultura monumentale
Arti figurative. Gli anni Venti e Trenta Giorgina Bertolino
Felice Casorati e l’ambiente culturale a Torino
La scuola di via Galliari
Il gruppo dei Sei
Oltre le appartenenze
Il secondo Futurismo
Architettura. Dal 1902 al 1945
Francesca B. Filippi
L’Esposizione internazionale di arte decorativa moderna (Torino 1902) e la questione del Liberty
Architetture per la villeggiatura: terme e laghi piemontesi
Formazione e cultura architettonica tra Accademia Albertina e Politecnico
La ditta «Porcheddu» e la diffusione del cemento armato
Torino 1911: la città e l’Esposizione internazionale delle industrie e del lavoro
Scoperta e invenzione dell’architettura alpina
Il Movimento italiano per l’Architettura razionale (MIAR) e il secondo Futurismo a Torino: l’Esposizione nazionale del 1928
Fascismo e opere pubbliche a Torino e in Piemonte. Il caso di via Roma nuova
Seconda Parte. Dal dopoguerra agli anni Sessanta
Arti figurative. Dal Dopoguerra agli anni Sessanta Francesco Poli
Il Premio Torino e le altre manifestazioni espositive dal Dopoguerra ai primi anni Cinquanta
Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Mattia Moreni
Neorealismo e astrattismo. Gli artisti del MAC torinese e altri astrattisti
L’ultimo naturalismo. Ruggeri, Saroni, Soffiantino
Pinot Gallizio e il Laboratorio sperimentale di Alba
Tapiè e l’international center of aesthetic research Pistoi e la Galleria notizie
La nuova Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino Artisti con altri percorsi
Il clima Pop a Torino
Architettura. Dal 1945 al 1961
Francesca B. Filippi
Giovanni Astengo, l’Apao piemontese e il quartiere la Falchera a Torino
Il caso Olivetti a Ivrea
Il dibattito su innovazione-continuità: il Neoliberty e la Bottega d’Erasmo Aspetti e figure del «Professionismo» torinese tra gli anni Cinquanta e Sessanta
L’Esposizione del 1961 e il mito della modernità tecnica
Terza Parte. Dagli anni Sessanta a oggi
Arti figurative. Nuove prospettive di ricerca 1960/70
Francesca Comisso
Le ricerche cinetico visuali, programmate e la Poesia visiva
Nascita e sviluppo dell’Arte Povera
I protagonisti torinesi dell’Arte Povera
La pittura analitica e minimale
Arti figurative. Anni Ottanta e Novanta
Francesca Comisso
Il Castello di Rivoli e il Sistema delle Gallerie internazionali
Il ritorno alla pittura e alla scultura: Salvo, Mainolfi e Mondino
La transavanguardia a Torino Generazione anni Ottanta: le mostre e i luoghi
Alcuni protagonisti: Stoisa, Astore, Ragalzi, Giardini, Massaioli
La pittura mediale. Pusole, Zanichelli, De Paris, Cascavilla, Vetrugno e Galliano
Gli anni Novanta tra fotografia, video, installazioni, oggetti
Architettura. Dal 1960 a oggi
Francesca B. Filippi
Boom economico ed edilizia popolare a Torino tra gli anni Sessanta e Settanta
La casa Aurora di Aldo Rossi e le architetture degli anni Ottanta in Piemonte
Spazi museali, parchi tecnologici e rifunzionalizzazione di complessi industriali
Verso le Olimpiadi 2006
Indice dei nomi rilevanti
Crediti fotografici