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Recensioni

  • La Stampa
    Milan nel cuore

    Per gli sportivi, meglio, per i tifosi del Milan il grande libro strenna curato da Carlo Pellegatti con centinaia di immagini e la storia del club di oggi, per andare a ritroso di scudetto in coppa fino alle origini, tra allenatori e campioni, trandi eventi emedagliere.

  • Forza Milan
    Con il Milan nel cuore
    Il titolo dice tutto: “Con il Milan nel cuore”, un atto d’amore nei confronti del club più titolato al mondo, amato da milioni di tifosi, che il 16 dicembre festeggia 111 anni di vita. L’ultima fatica di Carlo Pellegatti è un volume patinato, ricco d’immagini e di statistiche, che racconta le vicende rossonere dai pionieri ai giorni nostri. Con una prefazione d’autore, firmata da Silvio Berlusconi: Il Questo libro è dedicato ai grandi protagonisti di questi anni magici, di questi anni indimenticabili. Queste pagine sono dedicate a chi si è emozionato per le vittorie conquistate su tutti i campi del mondo, da Tokyo a Buenos Aires, da Barcellona ad Atene, da Vienna a Manchester. Insomma dove i nostri tifosi si sono abbracciati, si sono entusiasmati, si sono commossi, sempre con il nostro Milan nel cuore”, scrive il presidentissimo. Ogni sezione storica, suddivisa per decennio, è chiusa dagli “indimenticabili”, galleria di grandi campioni che hanno contribuito, con le loro imprese, a tenere alto l’onore di un club entrato nella leggenda del calcio mondiale.

  • gazzetta.it
    Con il Milan nel cuore
     
    Un’opera monumentale, per la ricchezza e la completezza del materiale fotografico raccolto, ma pure per le parole, i numeri, e le date che raccontano di una squadra che ha conquistato a suon di titoli e trofei milioni di tifosi in tutto il mondo. “Con il Milan nel cuore” non è un semplice libro sulla storia della società rossonera. E’ il volume che i veri appassionati delle gesta epiche di uomini straordinari alle prese con un pallone dovrebbero tenere da conto, sullo scaffale più alto, lontano dalla polvere e dal tempo che passa. Forse, di più. E’ una dichiarazione d’amore. Che l’autore, Carlo Pellegatti, giornalista Mediaset e voce ufficiale e ufficiosa dei fatti del Milan da almeno tren’anni, regala al popolo milanista e ai protagonisti di stagioni indimenticabili. Ci sono tutti. Da “Mahatma la grande anima” Baresi a “La carezza del Montenegro” Savicevic, da “Gravità Zero” Bierhoff a “Tempeste perfetta” Nesta. Pellegatti adora l’iperbole e gioca con il mito. Ricorda il passato e la sua gloria, ma poi cambia marcia e lascia spazio alla memoria personale, soffermandosi con spunti, aneddoti e curiosità sui giocatori che ha avuto modo di seguire dagli spalti di San Siro. “Con il Milan nel cuore” inizia presentando la rosa 2010-2011 e finisce con una foto dei trofei internazionali raccolti con impeto e talento sui campi di tutto il globo. Come dire, adesso tocca a voi.
     
    “Con il Milan nel cuore”, di Carlo Pellegatti. Priuli & Verlucca. Pagine 310, euro 29,90.

  • Il giornale
    Galliani "un luminare per i muscoli di Pato"

  • informazione.it
    Milan, Galliani: Champions conta più del campionato
  • tuttomercatoweb.com
    Milan, Galliani: "Per noi la Champions conta più del campionato"
     
    Oggi, alle ore 16 è iniziata la presentazione, presso il Milan Megastore, C.so Vittorio Emanuele – Galleria San Carlo, del libro "con il MILAN nel cuore", scritto da Carlo Pellegatti, edito da Priuli & Verlucca. All'evento ha partecipato anche l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani. Ecco le sue dichiarazioni riportate da Milannews.it."Credo che i sentimenti siano qualcosa che caratterizzano il Milan. Se io dovessi scegliere il momento più bello direi il rigore di Sheva contro la Juve nel 2003, ma anche il gol di Tomasson contro l'Ajax mi ha fatto impazzire. La prima Champions contro lo Steaua resta dentro.."
    "Milanello è bellissimo e colpisce molto. Molti giocatori vogliono venire al Milan perchè piace il modo in cui vengono trattati e perchè si crea un grande rapporto tra Società e giocatori. Milanello è una delle punte di diamante della nostra Società. E' la nostra officina degli artisti".

    "Il 20 febbraio ci sarà la celebrazione dei 25 anni di presidenza Berlusconi e stiamo pensando a qualcosa di importante".

    "Noi siamo il club più titolato al mondo nello sport più popolare del mondo. Tutti i giocatori passati al Milan hanno contribuito a costruire la tradizione vincente in campo internazionale".

    "Noi siamo il club più titolato al mondo nello sport più popolare del mondo. Tutti i giocatori passati al Milan hanno contribuito a costruire la tradizione vincente in campo internazionale".

    Galliani continua poi a parlare sul derby: "Non sono riuscito a dimenticare il derby.. Pensiamo alla Fiorentina che sarà una gara complessa. Ho ancora molto sapore dolce del derby".

    L'Amministratore Delegato ha parlato delle recenti parole di Ibrahimovic: "Al momento siamo riusciti a convincere Ibra. Lui ha voluto molto il Milan. Credo che sia quasi certamente l'ultima squadra nella quale giocherà e speriamo di farlo giocare oltre i 33 anni. Balotelli? Lasciamostare Mario, non mi va di parlarne. Quando lo abbiamo preso ho capito perchè ha vinto tanto. E' un guerriero ed è forte sia di testa che col fisico. Vederlo in campo da coraggio agli altri. E' ultrafondamentale per il Milan ed è un attaccante che non avevamo mai avuto negli ultimi 25 anni. La sera in cui ha firmato abbiamo ipotizzato ad un derby vinto per 1-0 con un suo gol sotto la Nord, un po' come accaduto con Ronaldo. Dopo l'espulsione di Abate, che piangeva, mi sono rinchiuso negli spogliatoi e lì sono rimasto per 34 minuti. Sono uscito quando ho sentito l'urlo di alcuni del nostro staff."

    Situazione infortunati: "Pato rientra il 6 gennaio. Inzaghi? Credo che se giocheremo così non ci sia bisogno di intervenire sul mercato e dovremmo portare un big e non un giocatore qualsiasi. Se andiamo avanti con i tre mediani non credoche faremo qualcosa".

    Su Barbara Berlusconi: "Le voglio molto bene. Siamo nati lo stesso giorno e sono felice che entri nel Milan. Sono felice che la famiglia Berlusconi continui il suo impegno nel Milan. Berlusconi ha salvato il Milan dal fallimento. Non abbiamo ancora trovato un ruolo per Barbara. Lei giustamente sta iniziando a scoprire la Società e i suoi ambiti. Barbara farà un giro conoscitivo dell'azienda. Lei vuole fare un'esperienza lavorativa importante nel Milan ed il fatto che sia tifosa aiuta".

    Obiettivi: "Per noi la Champions conta più del Campionato. Però lo Scudetto, se va bene quest'anno, lo vinceremmo dopo 7 anni e c'è voglia di vincerlo".

    Su Pato: "E' sotto controllo con esami specifici sulla sua fibra muscolare. Pato non è un rischio".

    Polemiche con Marotta: "Me la sono presa con lui perchè ha citato il Milan in due occasioni: simulazione Krasic-Robinho ed i rigori. Io non ce l'ho con lui personalmente. Non ho gradito che abbiano preso come termine di paragone alcuni episodi".

    Sul futuro di Ronaldinho: "Non c'è in programma nessun incontro. Quelli in scadenza li tratteremo in primavera senza problemi. Sono convinto che nessun nostro giocatore ci trama alle spalle".

    Settore Giovanile: "Abbiamo come obiettivo quello di portare alcuni ragazzi in prima squadra anche per motivi di fair play finanziario, lo sforzo che stiamo facendo è per avere 3/4 giocatori per la prima suadra".

  • calcionews24.com
    Milan, Galliani: “Champions conta più del campionato”
     
    Nel centro di Milano, al Milan Megastore, è stato presentato oggi pomeriggio il libro ‘Con il Milan nel Cuore’, scritto da Carlo Pellegatti ed edito da Priuli & Verlucca.  Grandi ospiti per l’occasione: Adriano Galliani su tutti, ma anche Franco Baresi, Maurizio Ganz e Giovanni Lodetti.  L’Amministratore Delegato del Milan ha tenuto una lunga conferenza stampa che riassumiamo nei suoi temi principali, in particolare legati all’attualità. Apertura però dedicata al nuovo libro ufficiale:

    ‘Credo che i sentimenti siano qualcosa che caratterizzano il Milan. Se dovessi scegliere la foto più bella di questo libro direi il rigore di Sheva a Manchester. E’ il simbolo di una Coppa dei Campioni particolarissima, una Champions League che non avrà eguali perché abbiamo battuto Inter e Juve e per il tifoso è il massimo. Comunque ci sono tantissime belle foto’.

    ‘Milanello è un centro sportivo bellissimo e colpisce molto i giocatori. Ma io penso che tanti campioni vogliano venire al Milan per il tipo di gestione e per il rapporto che la società ha con loro. Anche chi lascia il Milan e gioca in altre squadre, poi si ricorda e resta legato alla nostra. Stiamo pensando di fare qualcosa di speciale dato che il 20 febbraio 2011 ci saranno le nozze d’aregento , ovvero 25 anni dall’acquisto del Milan da parte di Silvio Berlusconi. Noi cerchiamo di andare sempre avanti, come avevamo fatto con la nascita di Milan Channel per i 100 anni del Milan e anche l’anno scorso con la mostra dei 110 anni’.

    ‘Io sono legato a tutti i giocatori del Milan, anche se tutti hanno la loro storia e il loro carattere. Sono un po’ come figli, vanno trattati in modo diverso ma poi si vuole a tutti lo stesso bene. Tutti hanno contribuito alla causa rossonera. Il Milan è il club più titolato al mondo nello sport più conosciuto al mondo e a queste vittorie hanno contribuito tutti, presidenti, allenatori e giocatori. Il periodo di Berlusconi è stato molto fortunato con 13 trofei internazionali dei quali ovviamente ho un ricordo più forte perché li ho vissuti da vicino’.

    Poi ecco l’attualità. Il Milan di Allegri può essere un ‘4-muscoli e poesia’? Galliani spiega:

    ‘Il Milan di Allegri è un Milan tosto, ma in tempi non sospetti avevo già detto che il Milan non era e non doveva essere un parco divertimenti. Quest’anno, dopo aver preso Ibra e Robinho, abbiamo dichiarato di avere il dovere di lottare per lo scudetto. Uno dei motivi per cui siamo in testa alla classifica sono proprio i due nuovi acquisti, due investimenti importanti’.

    ‘Ibrahimovic ha voluto venire al Milan. Ho passato quattro giorni con lui a Barcellona e posso dire che ha voluto davvero venire da noi e si è dato da fare per riuscirci. Credo che il Milan sarà la sua ultima squadra, ma non perché smetterà nel 2014, quando scadrà il contratto, ma perché sarà l’ultima squadra con cui giocare anche per più anni.  A 33 anni sarebbe presto per smettere.
    Quando abbiamo preso Ibra ho capito perché ha vinto tanto. E’ un guerriero, è uno che dà forza, in campo e negli spogliatoi. E’ forte mentalmente e fisicamente. Vederlo in campo dà coraggio anche agli altri. E’ ultrafondamentale per noi, con un carattere eccezionali e caratteristiche fisiche che noi non abbiamo mai avuto. E vi racconto una confidenza: dopo la firma del contratto, a cena, io e lui avevamo ipotizzato e sognato un derby vinto 1-0 con un suo gol sotto la curva Nord. E’ successo. Come stava accadendo a Ronaldo nel 2007, ma poi nel secondo tempo l’Inter ha recuperato. Dopo l’espulsione di Abate, che piangeva, mi sono rinchiuso negli spogliatoi e lì sono rimasto per 34 minuti. Sono uscito quando ho sentito l’urlo di alcuni del nostro staff’.

    ‘Siamo tutti concentrati sulla partita con la Fiorentina e anch’io penso ai viola, in una settimana particolare perché i Nazionali sono assenti fino a domani e si gioca di sabato, ma io ho ancora il sapore dolce del derby. Comunque quella di sabato sarà una partita complessa, come lo sono tutte, ma questa forse anche di più visto appunto che tanti giocatori mancheranno fino a giovedì’.

    ‘Nordahl credo resterà il capocannoniere del Milan anche se devo raccontare che l’altra sera Inzaghi mi ha confidato che se lo avessimo comprato prima avrebbe provato a batterlo. Chissà cosa sarebbe successo se Pippo fosse arrivato al Milan a 19 o 20 anni, ma siccome non è accaduto penso che Nordahl resterà il nostro miglior marcatore nella storia’.

    ‘Riguardo al mercato di gennaio, dico che Pato sarà pronto al rientro. Alexandre è arrivato al Milan nell’agosto 2007 anche se non ha potuto giocare subito in gare ufficiali con noi. Per due anni e mezzo non ha avuto infortuni, eccezion fatta per un trauma di gioco a Firenze. Pato inizia la sua Via Crucis prima di Milan-Genoa del gennaio 2010. Il suo è stato un anno tormentato. Adesso dobbiamo capire perché, se gli 8 centimetri e chili che ha messo gli hanno cambiato la muscolatura perché il ragazzino che è arrivato da noi non si faceva male. Comunque l’infortunato è Inzaghi, visto che Pato rientrerà. Continuando a giocare così, con questo modulo, abbiamo due punte centrali, Ibra e Pato, più Robinho e Ronaldinho. Non c’è bisogno di altro. Forse con il 4-3-3 serviva ma così no. E poi dopo 25 anni so per esperienza che non puoi portare un  ”giocatorino” al Milan, ma dovresti portare un big a fare il quinto che non giocherebbe mai’.

    ‘Balotelli? E’ un giocatore del Manchester City, non mi va di parlare di un giocatore di un’altra società. Matri invece è un giocatore del Cagliari. Ma ci mancherebbe altro che Pato non guarisse, è un ragazzo di 21 anni e al momento non è ipotizzabile un altro arrivo’.

    ‘Non ci sono in programma incontri con giocatori in scadenza di contratto. Ho già detto che se ne parlerà più avanti, in primavera e questo discorso vale per Ronaldinho come per gli altri. Sono convinto che non esiste giocatore del Milan che firma per un’altra squadra senza dirmelo. Anche perché al Milan si sta bene. Affronteremo con ragionevolezza ogni questione con i giocatori a fine contratto a suo tempo. Questa è una società che vuole bene ai suoi giocatori’.

    ‘Voglio bene a Barbara Berlusconi, l’ho vista nascere e siamo nati tutti e due il 30 luglio anche se a 40 anni di distanza. Sono felice che entri nel Milan e che la famiglia Berlusconi continui nel suo impegno. E’ un bel segnale. Non abbiamo ancora trovato un ruolo per Barbara. Lei giustamente sta iniziando a scoprire la Società e i suoi ambiti. Barbara farà un giro conoscitivo dell’azienda e farà un ‘esperienza di lavoro nel Milan di cui, peraltro, è tifosissima’.

    ‘Campionato o Champions? Non cambiamo filosofia, la Champions conta più del campionato. Abbiamo vinto lo scudetto nel 2004 e adesso sono passati 7 anni… C’è voglia, anche da parte dei tifosi’.

    Fonte | Acmilan.com

  • violanews.com
    Galliani snobba i viola 'Ho ancora il sapore dolce del derby'
     
    Oggi, alle ore 16 è iniziata la presentazione, presso il Milan Megastore, C.so Vittorio Emanuele – Galleria San Carlo, del libro "con il MILAN nel cuore", scritto da Carlo Pellegatti, edito da Priuli & Verlucca. All'evento ha partecipato anche l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani. Ecco le sue dichiarazioni riportate da Milannews.it.
     
    "Credo che i sentimenti siano qualcosa che caratterizzano il Milan. Se io dovessi scegliere il momento più bello direi il rigore di Sheva contro la Juve nel 2003, ma anche il gol di Tomasson contro l'Ajax mi ha fatto impazzire. La prima Champions contro lo Steaua resta dentro.."
     
    "Milanello è bellissimo e colpisce molto. Molti giocatori vogliono venire al Milan perchè piace il modo in cui vengono trattati e perchè si crea un grande rapporto tra Società e giocatori. Milanello è una delle punte di diamante della nostra Società. E' la nostra officina degli artisti".
     
    "Il 20 febbraio ci sarà la celebrazione dei 25 anni di presidenza Berlusconi e stiamo pensando a qualcosa di importante".
     
    "Noi siamo il club più titolato al mondo nello sport più popolare del mondo. Tutti i giocatori passati al Milan hanno contribuito a costruire la tradizione vincente in campo internazionale".
     
    Galliani continua poi a parlare sul derby: "Non sono riuscito a dimenticare il derby.. Pensiamo alla Fiorentina che sarà una gara complessa. Ho ancora molto sapore dolce del derby".
     
    L'Amministratore Delegato ha parlato delle recenti parole di Ibrahimovic: "Al momento siamo riusciti a convincere Ibra. Lui ha voluto molto il Milan. Credo che sia quasi certamente l'ultima squadra nella quale giocherà e speriamo di farlo giocare oltre i 33 anni. Balotelli? Lasciamostare Mario, non mi va di parlarne. Quando lo abbiamo preso ho capito perchè ha vinto tanto. E' un guerriero ed è forte sia di testa che col fisico. Vederlo in campo da coraggio agli altri. E' ultrafondamentale per il Milan ed è un attaccante che non avevamo mai avuto negli ultimi 25 anni. La sera in cui ha firmato abbiamo ipotizzato ad un derby vinto per 1-0 con un suo gol sotto la Nord, un po' come accaduto con Ronaldo. Dopo l'espulsione di Abate, che piangeva, mi sono rinchiuso negli spogliatoi e lì sono rimasto per 34 minuti. Sono uscito quando ho sentito l'urlo di alcuni del nostro staff."
     
    Situazione infortunati: "Pato rientra il 6 gennaio. Inzaghi? Credo che se giocheremo così non ci sia bisogno di intervenire sul mercato e dovremmo portare un big e non un giocatore qualsiasi. Se andiamo avanti con i tre mediani non credoche faremo qualcosa".
     
    Su Barbara Berlusconi: "Le voglio molto bene. Siamo nati lo stesso giorno e sono felice che entri nel Milan. Sono felice che la famiglia Berlusconi continui il suo impegno nel Milan. Berlusconi ha salvato il Milan dal fallimento. Non abbiamo ancora trovato un ruolo per Barbara. Lei giustamente sta iniziando a scoprire la Società e i suoi ambiti. Barbara farà un giro conoscitivo dell'azienda. Lei vuole fare un'esperienza lavorativa importante nel Milan ed il fatto che sia tifosa aiuta".
     
    Obiettivi: "Per noi la Champions conta più del Campionato. Però lo Scudetto, se va bene quest'anno, lo vinceremmo dopo 7 anni e c'è voglia di vincerlo".
     
    Su Pato: "E' sotto controllo con esami specifici sulla sua fibra muscolare. Pato non è un rischio".
     
    Polemiche con Marotta: "Me la sono presa con lui perchè ha citato il Milan in due occasioni: simulazione Krasic-Robinho ed i rigori. Io non ce l'ho con lui personalmente. Non ho gradito che abbiano preso come termine di paragone alcuni episodi".
     
    Sul futuro di Ronaldinho: "Non c'è in programma nessun incontro. Quelli in scadenza li tratteremo in primavera senza problemi. Sono convinto che nessun nostro giocatore ci trama alle spalle".
     
    Settore Giovanile: "Abbiamo come obiettivo quello di portare alcuni ragazzi in prima squadra anche per motivi di fair play finanziario, lo sforzo che stiamo facendo è per avere 3/4 giocatori per la prima suadra".

  • Tuttosport
    Mai senza Flamini
  • Tuttosport
    Col Diavolo nel cuore 110 anni in rossonero
    I 110 anni di storia del Milan sono raccontati e immortalati nei capitoli e nelle foto del nuovo libro del giornalista Carlo Pellegatti, “Con il Milan nel cuore”. Lo scatto più emozionante, secondo l’ad Adriano Galliani, è quello del rigore di Shevchenko nella finale di Champions del 2003. «E’ stata una vittoria senza uguali, non capiterà più di battere l’Inter in semifinale e poi la Juve in finale», ha sorriso Galliani, ricordando che vide la sua prima partita del Milan a 19 anni, la finale di Wembley in tv in un bar di Chiasso (la trasmetteva la tv Svizzera-italiana ma non la Rai), e incoronando il suo Milan.rreferito: quello del 1989, con Sacchi in panchina, Baresi, Costacurta, Maldini e Tassotti in difesa, e gli olandesi. Il 20 febbraio 2011 sarà il 25° anniversario dell’acquisto del Milan da parte di Silvio Berlusconi e Galliani ha anticipato che la società organizzerà un festeggiamento speciale.

  • La Gazzetta dello Sport
    pagina 2

  • La Gazzetta dello Sport
    Correrò il rischio di perdere Dinho

    Che Ronaldinho sia ormai sullo stesso piano di tutti gli altri compagni è ben chiaro dalle scelte tecniche di Allegri. Da ieri è ancora più chiaro anche a livello societario: il contratto di Ronnie sarà trattato alla pari degli altri in scadenza. Cioè da marzo in poi. E non ci sono deroghe, come ha sottolineato Adriano Galliani: “Non sono in programma incontri con nessuno. Ronaldinho è in scadenza come altri, se ne parlerà in primavera ». La considerazione, però, sorge spontanea: “La primavera viene dopo gennaio, e a quel punto il giocatore potrebbe già essersi sistemato altrove ... ». Allora Galliani allarga le braccia e abbozza un sorriso un po’ melanconico: “Non è mai successo che un giocatore del Milan si accordasse con un altro club a nostra insaputa, anche perché da noi si sta molto bene. Sono convinto che non succederà, ma magari mi sbaglio. Correrò questo rischio ». Un fatalismo che la dice lunga sulla linea di pensiero in via Turati: se Dinho dovesse partire a gennaio, nessuno si straccerà le vesti. Il messaggio è molto chiaro: dovrà essere lui a dimostrare di voler rimanere, non il Milan a fargli passare eventuali grilli californiani per la testa. Dita nelle orecchie D’altra parte, come ha rimarcato Galliani, il parco divertimenti ha chiuso il cancello già da un po’. Ieri l’a.d. rossonero è intervenuto al Milan Megastore di corso Vittorio Emanuele alla presentazione di “Con il Milan nel cuore», libro di Carlo Pellegatti (312 pagine, editore Priuli&Verlucca, prefazione di Silvio Berlusconi) che ripercorre la storia del club attraverso 500 immagini e 110 formazioni (una per ogni anno di vita). Un’ottima occasione per approfondire tante tematiche rossonere. A partire dal derby: “Sono emozioni vive, ho ancora in bocca il sapore dolce della vittoria. Dopo l’espulsione di Abate ho avuto il terrore e mi sono chiuso in una stanza dello stadio con le dita nelle orecchie per non sentire i boati ». Passando da Ibrahimovic: “Zlatan dice che il Milan sarà la sua ultima squadra? Beh, lui ha voluto fortemente questa società e penso che senz’altro il Milan sarà il club con cui chiuderà. Ma non certo col contratto attuale (2014, ndr): lo faremo giocare ancora per un altro po’. Quando è arrivato. da noi, ho capi,t o perché h. a vmto COSI tanto: e un guerrIero, uno che dà forza e coraggio ai compagni, è forte di testa e di fisico. Per costituzione è il più forte mai venuto al Milan negli ultimi 25 anni. Per noi è ultrafondamentale. Pensate che a Barcellona, dopo la firma, avevamo ipotizzato un derby vinto con un suo gol sotto la curva dell’Inter. Se Balotelli lo raggiungerà? Lasciamolo stare al City, non è carino parlare di giocatori di altre società. Però è un ‘90, c’è tanto tempo davanti ... ». Voglia di tricolore Ibra, ma non solo. C’è anche Robinho, ovvero i due grandi colpi di fine mercato. “Se non ci fossero loro a quest’ora probabilmente non saremmo primi riflette Galliani . Con questa squadra abbiamo il dovere di lottare per il titolo, una cosa che manca dal 2004. Diciamo che la Champions resta sempre la priorità, ma dopo sette stagioni c’è voglia di scudetto. Nella dirigenza, ma lo sento anche nei tifosi: 78-80 punti possono bastare». Chissà che l’ingresso di Barbara Berlusconi in società non porti bene. “L’ho vista nascere, sono molto felice per questo passo, è un bel segnale da parte della famiglia Berlusconi. L’anno scorso i tifosi sono stati molto ingenerosi verso una proprietà che ha fatto diventare il Milan il club più titolato al mondo».

  • Corriere dello Sport
    Tutto sul Milan

    Da un super tifoso, un super libro sul Milan. Protagonisti, numeri, immagini di oltre cento anni di trionfi rossoneri. Le foto di tutte le squadre, anno per anno, gli Il Maestri della panchina, gli Il giocatori «indimenticabili», le vittorie più belle, il palmares da sogno, che rende il Milan la squadra più titolata del mondo, insieme al Boca Juniors. E poi tutte le «case » rossonere, i Palloni d’Oro, i derby, i capitani, i capocannonieri, i record, le curiosità, anche le vittorie del settore giovanile. E infine i soprannomi, antichi e recenti, che hanno reso famosi Pellagatti e i suoi eroi . • Con il Milan nel cuore, di CarIo Pellagatti; Priuli & Verlucca editori, 312 pagine, 29,90 euro.

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