feed rss Feed RSS     Newsletter Newsletter
 

Catalogo

Cerca

Novità e ristampe

Collane

I Licheni

E-book

Catalogo Editoriale

Catalogo Storico

Eventi e Novità

link www.sanpaolopatrimonio.it
 
 
Fotografie delle montagne

Fotografie delle montagne

Cartonato con sovraccoperta plastificata a colori, formato cm 21,5x28, pagine 400, con 602 fotografie.
Edizione bilingue italo-inglese
ISBN 978-88-8068-455-8
Volume bilingue italiano-inglese
Disponibile in libreria

 

Recensioni

  • Neue Zürcher Zeitung
    «Mamma mia, che bella!». Bildmaterial der Berge in Turin

    La recensione sul sito Neue Zürcher Zeitung

    dab. Etwas gar forsch, wie sich der elegant frisierte Mann über die blond gelockte, offenbar gestürzte Skifahrerin beugt. Will er sie hochheben, küssen oder gar noch weiter in den Schnee drücken? Und wer sind die stockbewaffneten Männer, die im Hintergrund von weissen Zinnen herunterkommen? Nebenbuhler, Helfer? Den königlichen, im Abendrot leuchtenden Berg rechts oben scheint die Szene nicht zu kümmern. Uns Betrachter aber schon – und genau das soll dieses Plakat des belgischen Berg- und Skifilmes «Der Leutnant ihrer Majestät» von 1929 auch tun: uns neugierig machen. Es dient nun als Cover des Bildbandes «Film delle montagne – manifesti», den das Museo Nazionale della Montagna in Turin herausgegeben hat. In gleicher Aufmachung sind die Bände zur Bergfotografie und zu Illustrationen verschiedenster Art erschienen, worauf Berge eine Rolle spielen. Drei wunderschöne Werke mit insgesamt 1182 Seiten!

    Im Filmbuch sind 600 farbig abgebildete Plakate aus der ganzen Welt zu sehen, von Erich von Stroheims «Blind Husbands» aus dem Jahre 1919 über Riefenstahl und Trenker, James Bond und Heidi bis zu «Swiss Miss» mit Laurel und Hardy und dem jüngsten Tell-Film von 2007. Sauber geordnet und kommentiert. Augenweide – und Aufforderung zugleich, ein paar dieser Bergfilme bei Gelegenheit einmal anzuschauen. Es muss ja nicht «Jagdrevier der scharfen Gemsen» sein, sondern eher «Snow Job» mit Jean-Claude Killy oder «Almenrausch und Edelweiss» von 1928.

    Das Fotobuch seinerseits enthält 601 vor allem schwarz-weisse und frühere Bergfotografien. Darunter einige berühmte wie diejenigen von Vittorio Sella, Vilém Heckel oder Henry Bradford Washburn. Das Schwergewicht der Auswahl liegt aber auf kaum bekannten Fotografen. Eine Entdeckung ist der Engländer Francis Frith; seine Staubbach-Foto von 1864 zeigt den so oft gemalten Wasserfall im Berner Oberland in ganz neuer Perspektive.

    Und schliesslich der Band mit 867 alpinen Erscheinungen auf Druckerzeugnissen. Plakate, Titelbilder von Zeitschriften, Spiele, Reklamemarken, Albums, Prospekte, Kofferkleber, Fruchtpapiere, Etiketten, Speisekarten, Kalenderblätter, Aktien, Banknoten, Kreditkarten: Überall spielten und spielen Berge und Bergsport eine Rolle.

    Das Alpinmuseum von Turin sammelt das Bildmaterial der Berge: Die Sammlung umfasst rund 140 000 Fotos, 8000 Filmplakate, 10 000 Illustrationen. Die drei Bildbände machen nun einen Teil zugänglich. Fotos und Illustrationen sind genau beschrieben, Fotografen, Zeichner, Orte und Nationen alphabetisch aufgelistet. Bibliografien finden sich ebenfalls. Einfach vorbildlich. Und: Die klugen Begleittexte der Bildbände kann man auch auf Englisch lesen.

    Und während man all diese Abbildungen anschaut, könnte man noch die dazu passende Musik hören. In gleicher Grösse wie die Sammlungsbände ist beim Verlag Priuli & Verlucca auch «Montagna in Musica» von Andrea Gherzi herausgekommen. Der Text ist nur auf Italienisch; dem Werk sind aber zwei CD mit 43 Stücken (von Ranz de Vaches di Friburgo bis Richard Strauss) und einer Gesamtdauer von knapp zwei Stunden beigelegt. Mit dabei natürlich: «La montanara», dieses uritalienische Berglied. Mamma mia, che bella!


  • Torino Sette
    Fotografie delle montagne
  • Giovane Montagna
    Tra i libri giunti in libreria alla fine del 2009, una sottolineatura particolare merita il volume Fotografie delle montagne edito da Priuli & Verlucca, dedicato al patrimonio iconografico del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino; un patrimonio cospicuo costituito da circa 140.000 immagini, tra fotografie e riproduzioni, dalle quali sono state selezionate le 602 immagini riprodotte in questa opera bella e ponderosa. Questo libro fa seguito ad un altro volume altrettanto interessante, pure uscito lo scorso anno dedicato alla collezione di manifesti del cinema, mentre per l’anno prossimo è prevista l’uscita del terzo e ultimo volume della serie dedicato ai manifesti turistici e commerciali. Siamo in presenza dunque, di un progetto editoriale importante finalizzato a diffondere la conoscenza del patrimonio storico e documentale del Museo Nazionale della Montagna, tra gli specialisti (non solo italiani ma anche stranieri visto che i testi sono stati tradotti in lingua inglese) e tra il più vasto mondo degli appassionati della montagna interessati a conoscere le ragioni (economiche, sociali e culturali) del rapporto che nel corso della storia (soprattutto quella dei paesi dell’Occidente industrializzato), si è andato sviluppando, con diverse modalità, tra uomini e montagna e tra la montagna e la sua rappresentazione, prima attraverso il disegno e la pittura; poi, a partire dalla metà del XIX secolo, attraverso la fotografia. Si tratta però, occorre sempre ricordarlo, della rappresentazione della montagna fatta dalla borghesia delle città di pianura; una montagna che è stata, ed è, - perché il problema sussiste ancora oggi - un’altra montagna rispetto a quella vissuta dai montanari. I materiali sono stati organizzati secondo una griglia che costituisce la struttura portante del libro ed anche la chiave di lettura! consultazione. Cinque i “nodi” tematici di questa griglia introdotti da brevi saggi di esperti del settore: Fotografie delle origini (Pierangelo Cavanna); Alpi (Marco Albino Ferrari); Montagne immaginate (Piero Soria); Altri monti (Enrico Camanni); Progetti contemporanei (Aldo Audisio); più due testi introduttivi di carattere generale - Il cuore del tempo e Vedere - dei curatori dell’opera (Aldo Audisio, Pierangelo Cavanna, Emanuela De Rege di Donato). Completano il volume una preziosa sezione “Apparati”, una vera e propria miniera di informazioni sulle caratteristiche dei materiali originali riprodotti, l’elenco dei fotografi con il riferimento delle fotografie selezionate, l’elenco delle localizzazioni geografiche relative ai soggetti fotografati, la bibliografia delle opere consultate per la redazione dei saggi. Aldo Audisio ed Emanuela De Rege di Donato, rispettivamente direttore del Museo Nazionale della Montagna e Conservatore del Centro Documentazione, ritenendo di dover dar conto dei criteri adottati nella selezione dei materiali iconografici, affermano: “ Si tratta, del resto, di una delle tante selezioni possibili disponendo, come nel nostro caso, di un patrimoniO incommensurabile d’immagini di montagna, e oltre. È chiaro che adottando griglie tematiche differenti, si potrebbero manipolare queste 140 mila immagini a disposizione presentandole in decine di libri diversi. Basterebbe suddividerle per categorie basandosi su personaggi, eventi, ambienti, suggestioni - ma anche autori - e il gioco sarebbe fatto. E allora un concetto va subito messo a fuoco. Quest’opera vanta una sua intrinseca completezza in quanto propone un percorso meditato tra le più belle fotografie di montagna di tutti i tempi, per il modo con cui rende omaggio ai maestri della fotografia che le hanno realizzate mettendo costantemente a frutto l’unico sistema che consente di ottenere buone immagini: avere la montagna e i grandi spazi naturali nel cuore, e dunque saperli vedere con il cuore prima che con gli artifici concessi dalla tecnica.” Non mi pare il caso di aggiungere dell’altro, se non consigliare questa opera bella e utile a quanti, per diletto o studio, si occupano di montagna. Adriano Tomba

  • Le Alpi Venete
    Con la collaborazione del Museo Nazionale della Montagna di Torino (costituito nel 1874!) e della Regione Piemonte giunge sul banco dei librai con elvetica puntualità il secondo volume di questo progetto editoriale dedicato alle grandi raccolte del Museo CAI, un patrimonio che negli ultimi 30 anni ha avuto un incremento strabocchevole. Come ben ricorderanno i lettori attenti nel 2008 è apparso il primo volume della serie “Film delle montagne”, dedicato ai manifesti del cinema del settore. Oggi sono dunque di turno le fotografie, anzi una rarefatta selezione delle oltre 140.000 immagini dell’attuale fototeca. Ben al di là della documentazione storico-ambientale ed antropologica espressa dal repertorio proposto, quello che veramente qui colpisce è evoluzione tecnica e documentaristica a parte l’amore per la montagna espresso sia dai grandi fotografi oramai storicizzati come dai non pochi anonimi che magari per la prima volta emergono dal buio fondo di antichi archivi. Proprio per questo la lunga storia visiva, qui esibita attraverso 150 anni e più, rimarca la sostanziale incomparabilità della formula editoriale scelta, cui sono da aggiungere i saggi introduttivi in italiano ed inglese di Aldo Audisio ed Emanuela De Rege di Donato “Il cuore del tempo”, di Pierangelo Cavanna “Vedere” e “Fotografie delle origini”, di Marco Albino Ferrari “Alpi”, di Piero Soria “Montagne immaginate”, di Enrico Camanni “Altri monti”, mentre Aldo Audisio magistralmente conclude con “Progetti contemporanei”.Quanto agli apparati sono stati curati inappuntabilmente da Veronica Lisino.

  • CDP
    Fotografie delle montagne

  • Rocca
    Lassù tra le montagne

  • La Grinta
    Tra le montagne

  • La Stampa
    Fotografie di un secolo raccontano la montagna
    Fotografie delle montagne», il volume curato da Aldo Audisio, Pierangelo Cavanna ed Emanuela De Rege di Donato, per le edizioni Priuli & Verlucca, raccoglie in 400 pagine immagini e documenti del Museo nazionale della Montagna di Torino. E nel panorama che descrive le montagne, l’alpinismo e l’esplorazione, non poteva mancare la Valle d’Aosta, cui è dedicato un ampio spazio.La storia dell’evoluzione della fotografia di montagna è raccontata con una parte dei 140 mila pezzi conservati nella Fototeca del Museo, «una scheggia dell’immenso patrimonio » come scrivono i curatori dell’opera. Alcune sono le mete obbligate dell’alpinismo, come le pareti immense e le guglie del Bianco, altre,comeil Cervino, sono i luoghi privilegiati dello sci. Le prime fotografie sono di fine ‘800, scattate sugli inaccessibili ghiacciai, del Monte Bianco, del Rosa e del Cervino, per far conoscere a tutti l’alta montagna, mondo precluso a chi non è alpinista. Molte immagini tendono ad accentuare la sproporzione tra la grandezza dell’ambiente e la piccolezza dell’uomo, a esaltare la natura ostile sul piccolo e indifeso essereumanoperso tra le montagne. Scrive Marco Albino Ferrari, a commento degli scatti dedicati alle Alpi: «Niente come il realismo della fotografia può restituirci, senza filtri, l’intensità emotiva provata dai protagonisti».

  • Rocca
    Lassù tra le montagne

  • La Grinta
    Lassù tra le montagne

  • Sciare
    L’universo «in quota» vissuto con immagini storiche e rare

  • Qui Touring
    Fotografie delle montagne

  • L’Eco di Bergamo
    Fotografia: alla scoperta delle montagne
  • L’Adige
    Alpi e dintorni: le foto più rare
  • Alp
    Appuntamento in libreria
  • Orobie
    Seicento immagini per dire montagna
  • alpinia.net

    La recensione sul sito  alpinia.net

    In un mondo dove per molti l'abbandono delle tradizioni e delle proprie radici sembra diventare un imperativo stolto e inarrestabile, evitare che queste vadano irrimediabilmente perdute appare essere un altrettanto forte e indispensabile imperativo de questo libro sicuramente lo fa...

    Ogni museo ha il suo doppio: sono le raccolte che il visitatore non vede, quelle nei depositi o riservate alla consultazione.

    Anche il Museo Nazionale della Montagna del CAI-Torino non fa eccezione; nell’Area Documentazione – sede del Centro Documentazione, della Cineteca Storica e Videoteca, del CISDAE e della Biblioteca Nazionale CAI – è conservato un grande patrimonio conosciuto a livello mondiale.

    Quest’opera nasce con lo scopo di presentare al pubblico i pezzi più significativi del Centro Documentazione: manifesti di film, turismo, commercio; fotografie e oggetti di collezionismo.

    Il secondo dei volumi è dedicato alla fotografia, tantissime riprese che hanno documentato montagne, alpinismo e esplorazione: dalle Alpi all’Himalaya, dalla Patagonia all’Africa, dal Canada al Giappone, dall’Artide all’Antartide.

    Sono state selezionate le immagini più importanti, tenendo in particolare evidenza molti soggetti inediti, per far meglio comprendere un percorso complesso. Una storia che si può scoprire con un lungo viaggio, dalle origini ad oggi, attraverso le pagine del libro.

    Sono foto in gran parte eccezionali e opera di fotografi altrettanto eccezionali, Walter Bonatti, Frederick Albert Cook, Alberto Maria De Agostini, Mario Fantin, Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi, Francesco Gonella, Knud Knudsen, Fosco Maraini, David Payrot, Guido Rey, Craig Richards, Vittorio Sella, Georges Tairraz, Henry Bradford Washburn, Heinz Zak, sono solo alcuni di quelli riportati nell'opera, ma sono molti di più ed elencarli tutti appare impossibile.

    Le varie sezioni, nelle quali le foto sono raccolte, sono precedute da introduzioni testuali di autori come Pierangelo Cavanna, Marco Albino Ferrari, Piero Soria, Enrico Camanni, Aldo Audisio, Veronica Lisino.

    E' un'opera che ci sentiamo di consigliare fortemente, sfogliare questo libro è per ogni appassionato come sfogliare l'album di famiglia, con i volti e le immagini dei propri avi, con i panorami cari, con quegli eroismi che oggi ci appaiono un poco buffi e ridicoli, ma che costituiscono la nostra storia alpinistica, la nostra anima di appassionati di montagna.


  • Corriere delle Alpi
    Centinaia di scatti celebrano la storia di alpinisti e vette
  • Torino cronaca
    In viaggio dalle Alpi all'Himalaya con "Fotografie della montagna"
  • La Stampa
    Montagne di fotografie escono dagli archivi
    «Fotografie delle montagne» è il secondo libro dell’opera dedicata alle raccolte di documentazione del Museo Nazionale della Montagna di Torino (Priuli e Verlucca, editori, prezzo 45 euro). Quattrocento pagine per viaggiare dalle Alpi all’Himalaya, dalla Patagonia all’Africa, dal Canada al Giappone, dall’Artide all’Antartide, da leggere e guardare attraverso riproduzioni di alto livello qualitativo. Un anno fa era stato pubblicato «Film delle montagne», primo volume della serie, dedicato ai manifesti del cinema di settore. È ora la volta della fotografia, tantissime riprese che hanno documentato montagne, alpinismo e esplorazione. Una storia che si può scoprire con un lungo viaggio, dalle origini ad oggi, attraverso il volume curato da Aldo Audisio, Pierangelo Cavanna, Emanuela De Rege e di apertura dei capitoli di Enrico Camanni, Marco Albino Ferrari, Piero Soria. Spiega il direttore del Museo, Aldo Audisio: «Nel tempo sono state raccolte circa 140 mila immagini fotografiche: dalle prime carte salate e ferrotipi sino alle stampe digitali di ultima generazione. Quello che il patrimonio della fototeca consente di apprezzare e studiare è qualcosa di più ricco e complesso, proprio in virtù di ciò che ogni immagine fotografica permette di scoprire al lettore attento. La documentazione di luoghi e paesi, certo; lo spettacolo maestoso e terribile delle cime più affascinanti del mondo – naturalmente - e delle persone che le hanno affrontate e percorse, nella storia ormai lunga dell’alpinismo, ma anche qualcosa di più sottile e profondo, che non appartiene solo alla geografia dei luoghi ma anche, e soprattutto, alla storia della cultura». Un grande e accurato repertorio di circa 600 immagini, dotato di apparati di approfondimento (schede, indici, bibliografia), curati da Veronica Lisino, e organizzato per aree tematiche (fotografie delle origini; alpi; montagne immaginate; altri monti; progetti contemporanei), ciascuna introdotta da un breve saggio affidato a esperti del settore. A partire dai pionieri della fotografia di montagna (Bisson e Frith, Maxwell Lyte e Stewart, ma anche gli italiani Besso e Vialardi) la raccolta procede presentando le riprese di fotografi anonimi accanto alle opere più significative di autori quali Sella, Piacenza e De Agostini, dove la qualità del lavoro fotografico si intreccia indissolubilmente con la passione per l’esplorazione: come in Maraini, Bonatti e Fantin. A questi, altri viaggi si sono affiancati nel tempo, nei territori vasti dell’immaginario, che accomunano – nonostante le differenze apparenti - le ricerche pittorialiste e poi formali della fotografia dei primi decenni del Novecento (Rey e Bertoglio; Giulio e Gyger) alle reinvenzioni alpine che il cinema (Fanck, Trenker) ha da sempre offerto allo spettatore. «Perché le montagne esistono da sempre, ma la montagna è un’invenzione recente, che nasce in città» conclude Audisio.

  • Meridiani Montagne
    Suggestioni da guardare

Estratti



Ogni museo ha il suo doppio. Sono le raccolte che il visitatore non vede, quelle nei depositi o riservate alla consultazione. Anche il Museo Nazionale della Montagna del CAI-Torino non fa eccezione. Nell’Area Documentazione – sede del Centro Documentazione, della Cineteca Storica e Videoteca, del CISDAE e della Biblioteca Nazionale CAI – è conservato un grande patrimonio conosciuto a livello mondiale. Quest’opera nasce con lo scopo di presentare al pubblico i pezzi più significativi del Centro Documentazione: manifesti di film, turismo, commercio; fotografie e oggetti di collezionismo.Il secondo dei volumi è dedicato alla fotografia, tantissime riprese che hanno documentato montagne, alpinismo e esplorazione: dalle Alpi all’Himalaya, dalla Patagonia all’Africa, dal Canada al Giappone, dall’Artide all’Antartide. Sono state selezionate le immagini più importanti, tenendo in particolare evidenza molti soggetti inediti, per far meglio comprendere un percorso complesso. Una storia che si può scoprire con un lungo viaggio, dalle origini ad oggi, attraverso le pagine del libro.

Every museum has its double. This is comprised of the collections that the visitor does not see, those in store or reserved for consultation. The Museo Nazionale della Montagna CAI-Torino is no exception. A vast, world-renowned heritage is stored in the Museum’s Documentation Area – home to the Documentation Centre, to the Historic Film Library and Video Library, to Cisdae and to the National Library. This work aims to present to the public the most important pieces conserved in the Documentation Centre: film, tourist and commercial posters, alongside photographs and collectables.
The second book in the series is devoted to photography, to all those thousands of pictures that have documented mountains, mountaineering and exploration: from the Alps to the Himalayas, from Patagonia to Africa, from Canada to Japan, from the Arctic to the Antarctic. The most important images have been selected, with particular focus given to many as yet unpublished themes, in order to illustrate a complex course in the best possible way. This story can be discovered along a long journey, from its origins up until today, through the pages of this book. Sommario

Presentazione

Il cuore del tempo
Aldo Audisio, Emanuela De Rege di Donato

Vedere
Pierangelo Cavanna

Le fotografie

Fotografie delle origini Pierangelo Cavanna

Alpi Marco Albino Ferrari
Vita e ambiente
Alpinisti e sciatori

Montagne immaginate Piero Soria

Altri monti
Enrico Camanni
Oltre le Alpi
Continenti lontani
Avventure polari

Progetti contemporanei
Aldo Audisio

Apparati
A cura di Veronica Lisino
Schede
Fotografi
Luoghi Bibliografia

The heart of time
Aldo Audisio, Emanuela De Rege di Donato

Seeing
Pierangelo Cavanna
The earliest photographs
Pierangelo Cavanna

The Alps
Marco Albino Ferrari

Imagined mountains
Piero Soria

Other mountains
Enrico Camanni

Contemporary projects
Aldo Audisio

 
Desideri essere aggiornato sulle nostre novità editoriali?

feed rss Iscriviti al feed RSS
Newsletter Iscriviti alla Newsletter
Questo sito rispetta gli standard di accessibilità
stabiliti dal consorzio internazionale W3C
XHTML Valido
CSS Valido
Credits
© 2024 Priuli & Verlucca, editori
Scarmagno (TO)
P.Iva e Codice Fiscale: 00870160017
realizzato da Bielleweb
Dati fiscali societari
Privacy Policy
Cookie Policy