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Hortus Eystettensis

Hortus Eystettensis

In collaborazione con Aboca Museum

Volume di grande formato, cm 29x38, 286 pagine in folio, testo in 3 lingue (italiano, inglese, tedesco)

ISBN
Edizione italo-anglo-tedesca
Disponibile

 

Estratti



Contiene la ripresentazione di tutte le immagini dell'Hortus Eystettensis con approfondimenti storico-aneddotici.

Il Commentarium è parte integrante dell’Hortus Eystettensis di Basilius Besler, in quanto riporta saggi utili alla comprensione, sia sotto il profilo scientifico-botanico che artistico, librario e biografico.
Si tratta di un importante contributo che offre un’interpretazione dei contenuti dell’opera e una migliore comprensione del contesto storico-culturale in cui è nata l’opera stessa, con le sue finalità e l’iter processuale. È frutto di autori italiani e tedeschi, tutti specialisti del settore, di cui più avanti sono date le note bio-bibliografiche.

Struttura del Commentarium
Tutti i saggi ivi contenuti sono in tre lingue, italiano, tedesco e inglese. Dopo la Presentazione dell’Hortus Eystettensis, ad opera di Valentino Mercati, Presidente di Aboca Museum, segue il saggio di Klaus Walter Littger, L’esemplare di Eichstätt dell’Hortus Eystettensis del 1613, che ne spiega le varie edizioni e la concezione generale. Quindi Alessandro Menghini con il saggio Da Cratevas a Besler: breve storia degli erbari figurati dall’origine al XVI secolo, traccia la storia del genere dall’antichità (epoca tardo-antica) al primo Seicento di Besler.
Wolf-Dieter Müller-Jahncke, poi, incentra la sua attenzione su Basilius Besler, speziale e scienziato della natura di Norimberga, seguíto da Duilio Contin che analizza Disegni, incisioni e colori nell’Hortus Eystettensis.
Il Commentarium passa quindi in rassegna tutte le piante, tutte le 367 illustrazioni dell’Hortus Eystettensis, una per una con testo trilingue a fronte, contenente le attuali conoscenze scientifiche, insieme con quelle storiche e aneddotiche: una galleria di emozionante bellezza, illuminante chiarezza e quanto mai piacevole, sorprendente lettura.
Un esempio soltanto: «…il singolare nome tedesco “Tausendgüldenkraut” (erba dei mille fiorini o monete d’oro) deriva dall’antica denominazione botanica Centauria che significa proprio pianta del centauro, ma che fu intesa dal popolo come centum aurum, cento monete d’oro, e fu poi aumentata con l’inflazione…».
Segue la bibliografia; poi l’elenco alfabetico con denominazione moderna delle specie raffigurate nelle tavole dell’Hortus Eystettensis; infine le appendici contenenti le dediche del Besler alla prima e alla seconda edizione dell’opera – dediche interessanti sotto il profilo storico – ancora una volta in tre lingue dall’originario latino.
 
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