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Maria Croz

Maria Croz

E altri racconti ai piedi del Monte Rosa

Brossura editoriale, 88 pagine, formato 13,7x21
ISBN 978-88-8068-484-8
Disponibile in libreria

 

Recensioni

  • La Stampa
    Fantasia da ricercatore

    «La figura femminile, i riti della comunità, credenze, devozioni, migrazioni stagionali,il passaggio dalla fanciullezza alla maturità». Luigi Capra, da Vercelli, è ricercatore, studioso della cultura alpina. Da quanto ha imparato alle pendici del Monte Rosa si è lasciato ispirare per racconti di fantasia dove il vero protagonista è il popolo, la storia, la cultura di un territorio. Come dire: tutto straordinariamente vero quanto scrive, se non fosse che è tutto rigorosamente, «gioco difantasia».

  • La Stampa
    Fantasia da ricercatore
    «La figura femminile, i riti della comunità, credenze, devozioni, migrazioni stagionali, il passaggio dalla fanciullezza alla maturità». Luigi Capra, da Vercelli, è ricercatore, studioso della cultura alpina. Da quanto ha imparato alle pendici del Monte Rosa si è lasciato ispirare per racconti di fantasia dove il vero protagonista è il popolo, la storia, la cultura di un territorio. Come dire: tutto straordinariamente vero quanto scrive, se non fosse che è tutto rigorosamente, «gioco di fantasia».

  • La Stampa
    Le vicende al femminile alle pendici del Rosa

    Chi è Maria Croz? Non lo si intuisce subito. Per trovarla occorre addentrarsi nella prima storia del libro «Maria Croz e altri racconti ai piedi del monte Rosa» scritto da Luigi Capra per Priuli &Verlucca editori. L’atmosfera è quella dei tempi passati quando la montagna era un luogo in cui vivevano rudi montanari e in cui, talvolta, giungevano i forestieri, per lavoro o per villeggiatura. In ogni storia vi è un personaggio femminile che domina: tutte le figure sono accomunate dalla riservata capacità di superare le sofferenze mediante un atto di volontà che ne riscatta la condizione di dolore o le scelte errate. Nelle pagine sono evidenziati i riti della comunità, le credenze, le devozioni, le migrazioni stagionali. Dice l’autore: «Questi racconti non sono una trascrizione fedele di altrettante storie tramandate oralmente, né la rielaborazione in forma letteraria di eventi accaduti. Sono un gioco di fantasia consistito nel collegare tra di loro elementi appartenenti all’area che si estende lungo le propaggini meridionali del Monte Rosa ». È proprio ai piedi del Monte Rosa, nel tempo, che sono accaduti svariati episodi tali da connotare una civiltà alpina molto particolare, legata al mondo walser e alla sua cultura, in particolare della Val d’Ayas.

Estratti



Questi racconti non sono una trascrizione più o meno fedele di altrettante storie tramandate oralmente, né la rielaborazione in forma letteraria di eventi in un qualche modo accaduti. Sono un gioco di fantasia consistito nel collegare tra di loro elementi appartenenti – o appartenuti un tempo – a un territorio ben definito delle Alpi occidentali, a quell’area che si estende lungo le propaggini meridionali del Monte Rosa.
I soggetti attorno ai quali si muove il microcosmo narrato sono la figura femminile, i riti della comunità, le credenze, le devozioni; sono le migrazioni stagionali, il passaggio dalla fanciullezza alla maturità, la concezione del mondo come esperienza di sacrificio e di rispetto…
 
Indice

Prologo
Maria Croz
Madeleine Bich
Ernesto Quey
Eloise Fanno
 
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