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Streghe in Piemonte

Streghe in Piemonte

Pagine di storia e di mistero

Brossura editoriale, 240 pagine, formato 14x21,5 cm
ISBN 978-88-8068-889-1
Disponibile in libreria

 

Recensioni

  • LaPiazzaGrande
    Un curioso viaggio nel mondo delle streghe piemontesi
  • La Stampa
    Che storia le streghe piemontesi
    Tutto cominciò a causa di Pasquetta di Villafranca che nel 1292 fu condannata a pagare 40soldi di multa. Poi ci furono Giovanna di Giaveno, Lorenza di Cuminana, Giovanetta Fava di Susa e molte altre, tutte «masche». È un viaggio curioso (e spesso anche divertente) «Streghe in Piemonte. Pagine di storia e di mistero», l’ultimo lavoro di Massimo Centini appena pubblicato da Priuli& Verlucca. Lo studioso torinese, uno dei massimi esperti di leggende e di folclore, ha realizzato un saggio che analizza e svela le storie delle streghe e la loro caccia in Piemonte. Si tratta di un libro scorrevole basato su vicende rigorosamente documentate che analizza il tema attraverso gli strumenti dell’antropologia, della criminologia, del diritto e della psicologia. «Non si parlerà - spiega l’autore nell’introduzione - delle leggende sulle masche che tanto peso hanno esercitato nel folclore pedemontano, ma si farà riferimento a fatti realmente accaduti, con tanto di nomi e cognomi, luoghi e riferimenti a documenti che, in numerosi casi, sono ancora consultabili». Quindi niente storie legate a dicerie o tramandate oralmente, ma solo puntuali riferimenti adatti processuali e a sentenze. Ricco di precise ricostruzioni «Streghe in Piemonte» non è solo per addetti ai lavori ma è una lettura estremamente piacevole, grazie anche al linguaggio semplice utilizzato da Centini. L’avventura tra queste «seguaci di Satana» si snocciola per mezzo di casi schedati che vanno dal 1292 al 1740ed esaminandoli ci si rende conto che queste donne (anche se c’è pure la presenza di qualche uomo), temute e giudicate malevolmente, avevano una nutrita clientela. Spesso presenze isolate nei tanti paesi sparsi per la regione, alcune località ne registrarono una nutrito numero. Come accadde a Levone, nel basso Canavese, dove nell’agosto 1474l’Inquisizione processò Antonia, Francesca, Bovaveria e Margarota accusate di «malefizi, incantesimi, stregherei, eresie, venefizi, omicidio e prevaricazione della fede».

  • La Stampa
    L’immortale paura delle streghe
    «Parlare della caccia alle streghe è sempre rischioso: è un argomento problematico, contrassegnato da numerosi ostacoli in cui la storia e la filologia sono continuamente messe sotto assedio dalla leggenda e dal mito». Già. Perché parlar di streghe faceva, e in fondo, ancora oggi fa paura. Ne è consapevole Massimo Centini che ha scelto una strada: i documenti, la storia. E così narra della stregoneria in Piemonte, senza badare a masche e guaritrici, «ma a fatti realmente accaduti, con tanto di nomi e cognomi, di luoghi e riferimenti a documenti che, in numerosi casi, sono ancora consultabili». Si parte dal «perché la caccia alla streghe», quindi al Tribunale dell’Inquisizione del Piemonte per chiudere il volume con delle storie come «La strana fine di Maria Gotto da Rubiana » o quella di Silvestro Mazzolini da Priero (Cuneo), inquisitore, severo cacciatore di streghe. Naturalmente ci sono ripetuti riferimenti alle torture feroci alle quali venivano sottoposte donne accusate, anche senza alcuna prova, di stregoneria o sortilegi. Il volume è proposto in edicola in abbinamento al quotidiano a La Stampa.

Estratti



Un avvincente viaggio che analizza e rivela le vicende che hanno caratterizzato le streghe e la caccia alle streghe in Piemonte: un viaggio nel passato, condotto con rigore ma proposto con un linguaggio semplice e accessibile che per la prima volta raccoglie i casi piemontesi documentati. Un viaggio nel mistero, ma soprattutto nella storia, effettuato con gli strumenti dell’antropologia, della criminologia, della sociologia del diritto e della psicologia.
Un viaggio che ci riporta ai tempi in cui nelle nostre campagne le streghe si ritrovavano al sabba per praticare i loro riti contesi tra magia e culto dei diavoli; dove vengono a galla le storie di alcuni inquisitori piemontesi, chi fu artefice di grande repressioni e mandò al rogo molte streghe e chi invece fu assassinato da mano ignota; un viaggio che ci mostra come perfino la corte sabauda non fu indenne dalla paura delle streghe e che durante il governo di Vittorio Amedeo II vi fu chi fu squartato perché colpevole di aver praticato magia nera per uccidere il duca.
Un viaggio originale che sarà l’occasione per conoscere un volto poco noto del Piemonte dove storia e filologia sono continuamente messe sotto assedio da leggenda e mito.
 
 
INDICE


Stregoneria in Piemonte tra fonti storiche e leggende
Inquadriamo il problema
De haereticis et sortilegis
Sulle tracce delle streghe e degli stregoni piemontesi
I rospi della maga catara
Quando a rimetterci era l’inquisitore
Un mago greco alla corte sabauda
Contro la fattucchieria
La setta delle streghe riunita in stregheria
E ciò essere vero, notorio e manifesto, come dimostrano la fama e la voce pubblica
I costi della repressione
Insetti stregati…
Un inquisitore cuneese e le strigimagae
La strana fine di Maria Gotto da Rubiana
Streghe e untori
Vittorio Amedeo II, astrologi e profeti
Un maleficio per uccidere il re

Bibliografia
 
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